Si chiama ‘Abbracciata collettiva’. È una maratona in acqua che dal 2016, grazie ad una intuizione di due psicologi, mette insieme i bambini che convivono con disabilità e in particolare con l’autismo e i disturbi mentali gravi, le loro famiglie e chiunque voglia conoscere il loro mondo per capire che “non si tratta di un mondo diverso, ma un mondo che può andare parallelamente al nostro”.
Sono 30 ore all’insegna dell’inclusione sociale, una full immersion in un unico weekend (di solito quello che coincide con la Giornata Mondiale dell’Autismo). La maratona di quest’anno, che si è svolta il 24 e il 25 marzo, ha coinvolto diverse città: Foggia, Roma, Napoli, Firenze, Milano, Treviso, Reggio Calabria, Siracusa, Brindisi e Alessandria.
Ho seguito una parte della maratona della città di Foggia. Nella piscina al coperto del ‘Mirage Village’ i bambini erano davvero tanti. Con loro gli inseparabili operatori, ma anche genitori, cuginetti e amichetti. Hanno nuotato e schizzato, si sono divertiti a ‘fare le bolle a pelo d’acqua’. E poi hanno trascorso la notte insieme in piscina: niente genitori, ma solo in compagnia degli operatori con cui hanno chiacchierato, mangiato e persino festeggiato un compleanno.
Ma ciò che mi ha colpito è stato vedere gli occhi di questi ‘pesciolini’ brillare, e assistere ad abbracci e baci dolcissimi fra cuccioli e genitori.
Una vera e propria sorpresa (a dir la verità, molto emozionante) per noi ‘profani’ della materia abituati a pensare i bambini che soffrono di autismo come creature che respingono qualsiasi contatto fisico. Una sorpresa che è, in realtà, il frutto di quella che all’inizio abbiamo presentato come una geniale intuizione (ma anche di oltre 20 anni di lavoro). Loro sono gli psicologi Giovanni Caputo e Giovanni Ippolito, la loro intuizione si chiama TMA, Terapia Multisistemica in acqua – Metodo Caputo-Ippolito. Si tratta di una terapia che si serve dell’acqua come stimolo alla socializzazione a alla integrazione per quei soggetti che, come nel caso di chi soffre di disturbi dello spettro autistico, hanno difficoltà nei processi comunicativo-relazionali ed emotivi.
Mi ha spiegato Matteo Colella, Coordinatore TMA Foggia:
“Lavorando con i bambini in piscina si è notato che proprio l’acqua funge da attivatore emozionale e sensoriale oltre che motorio. Proprio in acqua, infatti, i bambini riescono a lavorare meglio sulle proprie emozioni riuscendo a gestirle. Quindi la TMA, con un lavoro costante e continuativo nel tempo (una volta a settimana per 45 minuti, ndr) sia sugli aspetti relazionali ed emotivi che comportamentali e d’integrazione sociale, dà risultati significativi in termini di qualità della vita: i bambini riescono ad approcciarsi meglio sia con se stessi che con il mondo esterno. E questo influisce positivamente anche sulle relazioni con gli altri”.