Chiara Ferragni off-social: pensavo fosse un film e invece era una epica presa per…

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Una epica presa in giro (per usare un termine che non sia volgare). È l’ultima trovata della influencer da quasi 15milioni di followers (3 in più rispetto a Madonna!), all’anagrafe Chiara Ferragni.

Partiamo dall’inizio. L’imprenditrice è sparita dai social per alcune ore. La sua ultima instagram story mostrava la schermata del suo cellulare nell’atto di spegnersi. Poi basta.
Che fine ha fatto la Ferragni? Per molte ore se lo sono chiesti followers preoccupati che la bionda influencer ne avesse le scatole piene di tutte le cattiverie che le vengono scritte sui social, haters che gongolavano all’idea che fosse finalmente sparita dal web e i media che vivono di queste e altre amenità. Sembrava quasi una questione di Stato.

In realtà me lo sono chiesta anche io, dopotutto sono sempre una giornalista e i fenomeni di costume – ma anche quelli sociologici – esercitano su di me una (in)sana attrazione. E poi nel giro di news mattutino che sono solita fare sorseggiando il mio amato caffè (fatto rigorosamente con la moka), nel 60% dei casi mi sono imbattuta (ahimè) proprio in questa notizia che rimbalzava da una parte all’altra della ragnatela. Insomma, la scomparsa della Ferragni era notiziabile (sigh) e quindi andava approfondita.

Così ho cominciato a studiare il ‘caso’. La Ferragni non ne può più degli haters? Non credo: anche quelli come i followers generano ‘traffico’ e visibilità. La neomoglie di Fedez abbandona i social? Impossibile: i social sono la benzina della macchina da soldi che ha sapientemente costruito. Non resta che la molto più verosimile trovata pubblicitaria. Elementare, Watson.

Ho pensato: quale incipit migliore per il docu-film sulla sua vita imprenditoriale? Immaginate questo inizio (prima ancora dei titoli di testa!): profilo che si spegne, followers e haters in fibrillazione, media con titoloni da giallo alla Agatha Christie, magari come colonna sonora un pel pezzo degli E.S. Posthumus… e poi comincia il film che racconta la genesi del fenomeno Ferragni. Una trovata registica d’impatto, geniale, ho pensato. Questa volta, chapeau.

E invece… gabbati ancora una volta! Poco fa la bionda influencer è tornata on line con una story e alcune foto su instagram. E niente, la ‘pausa di riflessione’ – ha spiegato – è stata necessaria per una “digital detox”, ovvero “per riposare e trattare la pelle con il nuovo @#** repair eye cream”.

https://www.instagram.com/p/BnvRBQ5HfIE/?utm_source=ig_share_sheet&igshid=h90aopicf4nk

Ok, l’ho sopravvalutata. L’idea dell’inizio shock per il suo documentario mi sembrava una cosa molto più figa dell’ennesima sponsorizzata. Anche perchè io, comune mortale (come tanti) non comprerò mai quella costosissima crema, ma al contrario amo il cinema e le buone fiction (come tantissime persone).

Vabbè… poco male: risparmierò sicuramente i soldi della ‘repair eye cream’ per acquistare un abbonamento al cinema e – perché no – pensare a soluzioni alternative come ‘Netflix’ (che, tra l’altro, vorrebbe acquistare i diritti del documentario). E credo che userò questo ‘inizio ad effetto’ per il mio prossimo romanzo (non la chiamo ‘storia’ perché qualcuno potrebbe pensare ad un video su instagram!).