‘From Italy with love’, dall’Italia con amore e a suon di musica. Musica che porta la firma anche della Puglia. Ci sono, infatti, pure alcuni studenti del Conservatorio Umberto Giordano nel progetto che ha portato a New York la musica classica del Belpaese, da Puccini a Rossini e Bellini passando per Bocelli e Morricone.
Sono Antonello Zingarelli (Bisceglie), Salvatore Pirelli (Presicce nel leccese), Federico Antonio Filippo (Surbo) e Antonio Antenucci (San Paolo Civitate). Suonano il trombone e attualmente studiano tutti al Conservatorio foggiano. Fanno parte della Apulia Piano Brass Ensemble, un progetto nato dalla collaborazione tra l’Associazione di Alta Cultura Musicale ‘W.A. Mozart’ di Tricase e il Conservatorio Umberto Giordano con l’intento di fornire ai giovani musicisti diplomandi e diplomati delle occasioni di crescita artistica e di apprendimento basato sulla pratica.
Sono volati alla volta della Grande Mela con i Maestri Giovanni Calabrese (presidente dell’Associazione di Tricase, direttore artistico del ‘Centro Artistico Internazionale del Mediterraneo’, del ‘Festival Artistico Internazionale Armonie Artistiche’ e del concorso internazionale ‘Musicarte’) e Giuseppe De Marco (docente di trombone presso il Conservatorio di piazza Nigri e responsabile delle attività della Apulia Piano Brass Ensemble). Ad attenderli ben quattro concerti – St. John University, Italian Cultural Institute, Long Island Music Conservatory e Good Sheperd-Faith Presbyterian Church – insieme al pianista, compositore e produttore americano acclamato a livello internazionale Michael Bulychev-Okser.
Per l’Ensemble, che oltre ad una fortunata tournée pugliese può vantare un concerto di Capodanno presso il Parlamento di Stoccarda per conto dell’Istituto Italiano di Cultura, si è trattato di una esperienza formativa come poche.
“È stata un’esperienza molto emozionante, il pubblico è stato caloroso. Spero di essere riuscito a trasmettere agli Americani il calore della nostra terra e di aver fatto sentire a casa, anche se per poco, gli Italiani presenti” ha dichiarato Antonio Zingarelli. “Tra le cose che ho portato a casa – gli ha fatto eco Salvatore Pirelli – ci sono il legame e la complicità che si sono creati tra noi studenti e con i maestri Calabrese e De Marco. E sicuramente il modo di fare degli Americani: sono estrosi, sono molto uniti e hanno un senso dell’accoglienza davvero straordinario”.
“È sicuramente stato un onore e un privilegio suonare a New York – ha detto Antonio Antenucci – come rappresentanti sia dell’Italia che del Conservatorio di Foggia. È un’esperienza indimenticabile da cui imparare tanto: ogni concerto ci ha portati in un posto diverso che ha una storia, la propria cultura, una propria visione. E poi ammettiamolo, New York con i grattacieli e la sua vita frenetica ha un certo fascino. Anche se non ci vivrei mai”.