Antonella vive a Pietramontecorvino in provincia di Foggia, ha 41 anni e da quattro lotta come una guerriera. Ha un meningioma cerebrale, cioè una neoplasia del sistema nervoso centrale. Un tumore non operabile. Perché difficile da raggiungere, le spiegano i medici.
“Il meningioma è un tumore che si sviluppa dalle meningi, una neoplasia del sistema nervoso centrale – ci racconta al telefono – e mi è stata diagnosticata in seguito ad una paresi facciale unita a vertigini e mal di testa. Nella maggior parte dei casi viene trattata con chirurgia, ma nel mio caso, dopo aver ascoltato il parere di molti neurochirurghi, la diagnosi è stata comune: è un tumore inoperabile perché difficile da raggiungere. L’unica arma è la radiochirurgia, la Cyber knife al Carlo Besta di Milano. Ho fatto un ciclo e ora, su consiglio dei medici, seguo una particolare alimentazione, la chetogenica macro mediterranea, per cercare di non nutrire le cellule tumorali ed evitare o almeno rallentare la loro crescita”.
La sua voce trasmette sicurezza e anche una certa tranquillità, nonostante questo evento le abbia letteralmente stravolto la vita. La diagnosi, infatti, è arrivata a settembre del 2019, circa un mese dopo essersi sposata. “A un mese dal matrimonio, sentirsi dire che perderai la vista, non potrai avere figli perché rischi di morire, che la gravidanza nutre queste cellule è devastante. Mi è crollato il mondo addosso: sono sempre stata una donna forte e indipendente, non ho mai voluto dipendere da nessuno. Però ho trovato la forza e la voglia di andare avanti e di imparare a gestire tutti i sintomi”.
Oggi Antonella, come ci tiene a precisare, lotta “con forza e ostinazione accettando ogni conseguenza”: ha quasi perso la vista, spesso usa un bastone a causa delle vertigini e delle paresi agli arti inferiori, prende farmaci e fa controlli ogni sei mesi. “Per ora non è necessario fare altri cicli di radio – ci spiega – ma se il meningioma dovesse continuare a crescere in modo spropositato, bisognerà intervenire”.
Ma questa eventualità preferisce lasciarla – per quanto possibile – fuori dalle sue giornate che, invece, impiega per raccontare la sua esperienza, per sensibilizzare circa la prevenzione e per farsi portavoce di quanto sia importante chiedere aiuto: “Dopo la diagnosi, nulla torna più come prima” ci confida.
Antonella oggi è un’attivista vera e propria, tant’è che per domenica 20 agosto è riuscita ad organizzare l’evento benefico ‘I colori del coraggio’ in collaborazione con la ‘Fondazione Nadia Toffa onlus’. L’appuntamento è alle 20.30 presso il Palazzo Ducale. Si parlerà di lotta, prevenzione e cura del cancro, ma anche di sostegno psicologico e socio-economico di malati e famiglie. Tra gli interventi di oncologi, psicologi e biologi ci saranno anche quelli di Margherita e Maurizio Toffa (i genitori di Nadia). “Spero di cuore – ci dice – che il mio messaggio arrivi a tutti coloro che lottano ogni giorno: il tumore non è una sentenza, la vita è meravigliosa con tutti i dolori e le sue sfide, e bisogna viverla a pieno”.
“Come guardo al futuro? Non ci penso molto – conclude – ho smesso di fare progetti a lungo termine e cerco di vivere le persone che amo, di godere di tutti gli istanti che trascorro con loro. Non voglio rinunciare ai sogni, agli affetti o a vivere ogni istante intensamente. Il tempo passerà comunque”.