A pochi passi dall’uscio del nostro (apparentemente) rassicurante mondo esiste una realtà con cui spesso non vogliamo fare i conti e che ci rifiutiamo di vedere. È una realtà che mai avremmo pensato potesse esistere perché non è come ce l’aspetteremmo: essa “aggredisce la vita” in maniera tale da risultare disturbante. È quella che la scrittrice pugliese Grazia Mazzeo chiama ‘la realtà dietro l’angolo’ e alle cui molteplici sfaccettature ha dedicato la sua prima raccolta di racconti intitolata, appunto, ‘La realtà dietro l’angolo’ (L’Inedito, 2018).
Si tratta di 8 storie di una ordinaria normalità che all’improvviso viene importunata da una ‘esistenza altra’ alla quale la rassicurante quotidianità è però strettamente legata. Ecco come.
“Spesso viviamo l’incanto di un mondo interiore che crediamo essere l’unico mondo possibile – ha raccontato l’autrice – magari perché abbiamo vissuto nell’illusione di percorrere vie sempre lineari che ci conducevano verso quello che credevamo essere il nostro destino. Ma è proprio lungo questo cammino che ci imbattiamo nei quartieri sconosciuti del nostro inconscio che sono sempre un elemento di disturbo, uno spauracchio che ci troviamo di fronte appena svoltato l’angolo, qualcosa di inaspettato che ci travolge con la molteplicità dei suoi aspetti e che ci getta in un presente il cui flusso ci trascina verso l’ignoto”.
E così può accade che il desiderio di staccarsi da un padre-padrone per una vita migliore si scontri bruscamente con una realtà assai lontana dalle aspettative e nient’affatto gradevole (‘Sotto un unico cielo’), o che il passaggio dall’infanzia all’adolescenza sia sancito da una scoperta che segnerà per sempre l’esistenza della protagonista (‘La realtà dietro l’angolo’), ma anche che dietro l’angolo ci sia l’inaspettata via d’uscita da una vita troppo stretta (‘Forse un labirinto’).
Ma perché ad un certo punto della nostra tranquilla vita ci imbattiamo in quell’angolo che dà una svolta alla nostra esistenza? In realtà quella deviazione è sempre stata lì ad un palmo dal nostro naso, ma la imbocchiamo soltanto nel momento in cui nel nostro mondo si apre una falla perché avvertiamo una mancanza, una assenza: il rispetto della memoria della mamma morta (‘La promessa’), l’amore e il rispetto reciproco all’interno della coppia (‘The Sound of Silence’ e ‘Forse un labirinto’), una esistenza che non sia sopra le righe (‘Questa storia impossibile’).
“Di solito quello che pensiamo ci manchi – ha spiegato la Mazzeo – è la pulsione, la spinta che ci porta a cercare quel qualcosa in un altrove qualsiasi e che ci fa muovere nel nostro io più profondo costringendoci a guardare nel pozzo del nostro inconscio. Proprio qui dentro, come nel vaso di Pandora, ci sono tutte le facce orride della realtà che abbiamo evitato di guardare: le nostre fobie, le nostre manie, le nostre insicurezze, ma ci sta anche il rimedio per esorcizzare il loro potere devastante”.
La realtà dietro l’angolo, dunque, è una sorta di antidoto anche se con una scadenza: imbattersi in essa e affrontarla è certamente un viaggio di formazione che porta ad una crescita personale e ad un cambiamento radicale, ma non è definitivo e risolutore perché la vita stessa è un insieme di viaggi alla scoperta di sé e degli altri.
Ma quanto dei viaggi di Grazia Mazzeo c’è nella sua prima raccolta di racconti?
“Di me c’è molto – ha confessato – e c’è tutto quello che ha segnato e continua a segnare la mia vita, c’è il mio vissuto personale anche se quale e quanto non è dato sapere. Ma sicuramente ci sono le reminiscenze dei racconti ascoltati da mia nonna che è sempre stata per me una fonte inesauribile d’ispirazione con la sua enorme capacità di adattamento e resistenza agli eventi avversi. Una capacità di adattamento che è tipica delle donne che non a caso sono presenti in tutti i miei racconti o come protagoniste o come presenze che segnano in modo decisivo e ineluttabile la vita del protagonista”.