Ci risiamo. Il tuttologo di turno ha detto la sua sull’allattamento. Questa volta, però, il nome è altisonante: Roberto Cavalli.
Lo stilista, che ha vestito alcune delle donne più belle, eleganti e sexy del pianeta (Jennifer Lopez, Meghan Fox, Eva Herzigova solo per citarne alcune) questa volta ha perso punti. E tanti. Tutta colpa di Chiara Ferragni.
La querelle a senso unico (la fashion blogger non ha ancora risposto e forse non lo farà mai) ha visto il famoso stilista attaccare su instagram la moglie di Fedez sul fronte marketing in seguito alla pubblicazione di una foto in lingerie della bionda imprenditrice: “Stai facendo pubblicità al tuo ombelico! Chi credi di essere? Sei solo una macchina da soldi! Non c’è spontaneità né amore in ciò che fai” ha scritto Cavalli.
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Divertenti beghe da mercato, verrebbe da commentare se l’uomo si fosse fermato qui. Ma non è stato così. Lo stilista, a dispetto della classe ed eleganza dei suoi abiti, si è lanciato anche in un riprovevole attacco alla maternità.
“Non lo hai allattato, hai temuto di sciuparti il seno” ha postato riferendosi chiaramente al figlio della imprenditrice.
Mi chiedo: che diritto ha quest’uomo per sindacare su una scelta tanto delicata e intima quale è quella dell’allattamento di una neomamma? Forse mi sono persa un passaggio. Forse il signor Cavalli ha competenze ed esperienze che mi sfuggono.
Sicuramente no. E allora, signor Cavalli le voglio dire una cosa. La Ferragni può starle anche sulle scatole, può anche essere indignato per il suo modo di fare marketing e avere successo, ne ha tutto il diritto: non tutti possiamo piacere a tutti e avere milioni di followers.
Ma la maternità è un’altra cosa. È un momento bellissimo, ma allo stesso tempo assai delicato per una donna, e l’allattamento è una delle fasi più complicate di questo percorso conoscitivo fra madre e figlio. Magari sua madre è stata una delle fortunate che ha allattato al seno senza problemi, ma le assicuro che esistono anche tantissime altre neomamme che non lo fanno e non per timore di rovinare il seno (con tutti i soldi che ha, la Ferragni avrebbe potuto tranquillamente preservarlo!). C’è chi non ha abbastanza latte, chi ha un cucciolo che non vuole proprio saperne di attaccarsi al seno e pure chi sceglie il biberon perché vuole tornare a lavorare. Sì, una madre ha il diritto di fare questa scelta, e ciò non significa essere un genitore poco attento e amorevole. Anzi, è esattamente il contrario.
Una donna appagata e felice perché riesce a conciliare la famiglia con il proprio amato lavoro sarà sicuramente una madre più attenta e meno fragile psicologicamente di una che a causa della maternità ha dovuto rinunciare ai suoi spazi (e ce ne sono tante, mi creda signor Cavalli!). Il rapporto madre-figlio, quindi, sarà più sereno e questo gioverà al piccolo.
Quindi, se la Ferragni (come tante altre donne) ha optato per il biberon per tornare a lavorare (lo ripeto, non per paura di rovinare il suo seno!) non è sicuramente una madre da inquisire e mandare al rogo come una strega di Salem o una eretica. Nessuno ha il diritto di sputare sentenze a riguardo, perché se siete maschi non potrete mai capire la maternità, e se siete donne avrete sicuramente il vostro bagaglio di esperienze e la vostra forma mentis che sono differenti. Amen.
Poi mi rendo anche conto che una donna potente come Chiara Ferragni fa paura a quella parte di Paese ancora arcaicamente maschilista che crede che la donna è mamma e l’uomo è lavoratore.
Miei cari, i tempi sono cambiati. Fatevene una ragione.