“In una calda giornata di fine luglio la mia via ha subito un blackout. Doveva essere un giorno di gioia, di baci e coccole per la mia dolce mamma che avrebbe dovuto festeggiare i suoi 80 anni. Già, avrebbe… ma il destino aveva in serbo un altro programma, il più crudele e straziante di sempre”. Inizia così la lettera che Stefania Frasca ha inviato alla nostra redazione (Foggia Today): ha bisogno di raccontare qualcosa.
Quel 28 luglio doveva essere una giornata di festa, e invece il destino beffardo ci ha messo lo zampino e si è portata via la signora Elvira a quell’incrocio ‘maledetto’, come lo definiscono gli automobilisti che lo percorrono ogni giorno, con la Statale 90 tra Bovino e Deliceto in direzione Castelluccio dei Sauri (la cronaca è qui) – siamo in provincia di Foggia. In auto, oltre a sua madre, c’erano anche il fratello Enzo, la cognata e una zia. Erano diretti al ristorante per festeggiare Elvira, ma un incidente con un furgone ha interrotto il viaggio.
“Io, mio marito e le mie bambine siamo arrivati dopo 10 minuti. Abbiamo trovato delle immagini sconvolgenti, immagini di guerra. In macchina con lei c’era anche mio fratello che perdeva tanto sangue. La situazione era drammatica e insopportabile” scrive Stefania.
I soccorsi non erano ancora arrivati, però c’era qualcuno. “Quando siamo arrivati sul luogo dell’incidente, prima dell’arrivo del 118 – continua la lettera – noto un ragazzo che si dà tanto da fare per prestare i primi soccorsi, cercando di fermare la copiosa perdita di sangue dalla testa di mio fratello, chiamando ambulanze ed elisoccorso, prestando aiuto a mia madre e mia zia con un comportamento lodevole ed umano”. Era Mattia Doto, un carabiniere fuori servizio: “Era diretto ad un battesimo, ma non ci ha pensato due volte. Si è fermato e ha fatto più del possibile, commuovendosi quando dopo più di un’ora di agonia ha visto la mia mamma andarsene via per sempre, sporcandosi i vestiti eleganti che indossava, proteggendo me e soprattutto le mie figlie che erano sconvolte”.
La persona giusta al momento giusto: “Questo angelo ha contribuito alla salvezza di mio fratello che dopo 20 giorni di coma e tante difficoltà sta meglio ed è in fase di ripresa. La chiamata all’elisoccorso è stata essenziale, perché lo hanno intubato sul posto. Diversamente, non ce l’avrebbe fatta”.
Da quel drammatico giorno, Stefania e Mattia si sentono quando possono: lui vuole sapere come stanno soprattutto le bambine che hanno perso l’adorata nonna, lei sente la necessità di non perdere di vista chi ha salvato la vita di suo fratello.
“Questo carabiniere è stato un raggio di luce in quel terribile giorno – si chiude così la lettera – e io, i miei fratelli Enzo ed Emilio, le mie cognate Emily e Anna, e mio marito Vito non smetteremo mai di essergli grati per la sua grande umanità e professionalità”.
Grazie Mattia. Abbiamo bisogno di persone come te.