“Non puoi vergognarti di chi sei… Mostraci cosa accade quando hai il coraggio di accettare chi sei veramente“.
E’ quanto accade in ‘Pelè’, il biopic del 2016 dei fratelli Jeff e Michael Zimbalist sulla vita del grande ex calciatore brasiliano. Non è indispensabile essere amanti del rettangolo verde per vedere e apprezzare questa pellicola. ‘Pelè’ non è film sul calcio. Lo sport è il pretesto per raccontare, come si legge sulla locandina, “la vera storia di un ragazzo di strada” (non quella del calciatore!) che ha un sogno fin da bambino e che riesce a realizzarlo soltanto nel momento in cui comprende che deve essere se stesso e che non ha bisogno di indossare una maschera di pirandelliana memoria.
“Accettare chi sei veramente” e di conseguenza realizzare il proprio sogno, per il diciassettenne Edson Arantes do Nascimento (Pelè) significa non vergognarsi delle proprie origini povere e abbracciarle come stile di gioco. Origini rappresentate dalla Ginga, il passo base della capoeira che è un tipo di lotta che gli schiavi africani deportati in Brasile inventarono per riconquistare la libertà, e che mascherarono da danza tribale per non incappare nelle punizioni dei padroni.
E infatti nel film, ‘il ragazzo di strada’ sarà davvero felice solo quando si abbandonerà alle origini, ovvero alla Ginga: quando ancora bambino, con i suoi inseparabili amici, gioca scalzo tra vicoli e catapecchie e rinuncia alle scarpe per sentirsi libero di fare la ginga ad un torneo giovanile, ma anche quando porta la nazionale alla vittoria dei Mondiali del 1958.
‘Pelè’, dunque, non è uno dei soliti lungometraggi sul calcio e più che parlare dell’abusato concetto di ‘sport sano’, parla al cuore e ai sentimenti. E poi, è proprio bello da vedere. Ci si diverte nella prima parte grazie al ritmo serrato, alla soundtrack brasiliana, alla strepitosa fotografia e soprattutto grazie ad uno scatenato Leonardo Lima Carvalho (Pelè bambino). Più introspettiva, invece, la seconda parte con un Pelè adolescente alle prese con se stesso e con il suo sogno.
E’ un film che consiglio a tutti: lo si può vedere anche se non si ha voglia di cercare un significato che vada oltre la storia del grande ex calciatore.
A proprosito: Pelè (quello vero!) fa un cameo. Trovatelo!!!